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In Italia è stata recepita in via definitiva la direttiva UE sul whistleblowing (2019/1937): Legge redatta a porte chiuse

Italia legge whistleblower.

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come conformarsi alla direttiva italiana sul whistleblowing

Il 9 marzo 2023 in Italia è stato approvato il decreto legge sul whistleblowing. Il Governo italiano ha approvato in via definitiva la normativa che recepisce la Direttiva UE sulla tutela delle persone che segnalano violazioni. La nuova legge entrerà in vigore quattro mesi dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale.

L’Italia è stata deferita alla Corte di giustizia

La Commissione europea ha deciso di deferire l’Italia, così come altri sette Stati membri, alla Corte di giustizia per non aver recepito in tempo la Direttiva UE sul Whistleblowing. La scadenza ufficiale per il recepimento della direttiva era il 17 dicembre 2021, ma solo 8 Stati membri sono riusciti ad adottare la legislazione in tempo. Da allora, un totale di 17 Paesi ha approvato nuove leggi.

Processo di recepimento in Italia

Il processo legislativo sul whistleblowing in Italia è stato criticato per la sua mancanza di trasparenza. Non ci sono state né audizioni né consultazioni sulla proposta annunciata nel gennaio 2022. Il Ministero della Giustizia ha ricevuto il mandato ufficiale per recepire la direttiva, ma non ha programmato alcun incontro o consultazione, facendo così scadere la proposta.

Nel settembre 2022, la riforma legislativa è ripartita con un nuovo mandato al Governo per la stesura di un disegno di legge di recepimento. Il nuovo disegno di legge è stato approvato a dicembre e presentato al Parlamento solo tre giorni dopo. Le commissioni parlamentari hanno avuto il tempo di presentare commenti sulla bozza, prima della revisione finale. Il 9 marzo 2023, la legge è stata infine approvata dal governo italiano.

I dettagli della legge italiana sulla tutela dei whistleblower

Abbiamo parlato con Camilla Corsini, Territory Manager Italia per Whistlelink, per avere gli ultimi aggiornamenti sulla legge italiana in materia di whistleblower. Continuate a leggere per maggiori dettagli sugli aspetti più importanti della legge.

Ambito di applicazione della legge:

Le aziende e i comuni devono istituire appositi canali interni per consentire la segnalazione di comportamenti scorretti che ledono l’interesse pubblico, l’integrità della pubblica amministrazione o dell’ente privato.

Questi canali possono essere gestiti da una persona o da un dipartimento che deve essere autonomo e specificamente formato. Un’altra alternativa è quella di nominare una persona o un ufficio esterno. 

Le segnalazioni possono essere effettuate per iscritto, attraverso soluzioni informatiche, o oralmente (hotline o messaggistica vocale). Il segnalante può anche richiedere un incontro diretto.

Scadenze:

Per tutte le aziende con più di 250 dipendenti e i comuni con più di 10.000 abitanti la scadenza è di quattro mesi dall’entrata in vigore della legge. Per tutte le aziende con un numero di dipendenti compreso tra 50 e 249 la scadenza è il 17 dicembre 2023.

Inoltre, nella gestione di un caso, devono essere rispettate le seguenti scadenze:

  • Il primo messaggio di riscontro per il caso ricevuto deve essere inviato al whistleblower entro 7 giorni dalla ricezione del caso.
  • La prima scadenza per il feedback iniziale è fissata a 3 mesi (90 giorni) dopo il periodo di 7 giorni di cui sopra.
  • Il periodo massimo per la cancellazione dei casi chiusi è fissato a 5 anni.

Sanzioni:

L’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) è stata incaricata di applicare tutte le sanzioni del caso.

  • Multe da 5.000 a 30.000 euro quando l’azienda ha commesso ritorsioni nei confronti del whistleblower, o quando il processo di segnalazione è stato ostacolato o impedito, o quando è stato violato il requisito della riservatezza.

  • Da 10.000 a 50.000 euro quando l’azienda non ha implementato un canale per il whistleblowing, o quando non sono state adottate le procedure per la presentazione del caso e/o per la gestione dei casi, o quando le procedure adottate non sono conformi ai requisiti di legge, o quando non sono state effettuate verifiche, analisi e indagini sul caso ricevuto.

Segnalazioni anonime:

La segnalazione anonima deve essere accettata, ma non è un obbligo. L’obbligo riguarda la riservatezza.

Altri dettagli importanti sulla legge italiana sul whistleblower

  • I canali interni di whistleblowing devono utilizzare un sistema di crittografia adeguato per la protezione dei dati e la riservatezza durante l’intero processo.

  • I canali interni di whistleblowing devono essere facilmente accessibili a tutti gli stakeholder e sponsorizzati in una sezione dedicata del sito web. Inoltre, l’azienda deve creare una politica su come utilizzare il canale interno, su come presentare una segnalazione, su cosa includere in una segnalazione e su come verranno gestite le segnalazioni.

  • La protezione contro le ritorsioni è estesa a:
    • tutti coloro che assistono il whistleblower durante il processo di segnalazione
    • tutti i parenti o persone con un legame affettivo stabile che lavorano o meno con l’autore della segnalazione.
    • tutti i colleghi che hanno un rapporto regolare e corrente con l’informatore
    • tutte le entità di proprietà dell’informatore o di una delle categorie di persone appena citate.

  • Le segnalazioni orali, le telefonate o i messaggi vocali vengono documentati su un dispositivo adatto alla conversazione e all’ascolto, o attraverso una trascrizione. Se la telefonata o il messaggio vocale non sono registrati, la segnalazione deve essere documentata per iscritto. In caso di trascrizione, l’informatore può verificare, rettificare o confermare il contenuto della trascrizione attraverso una firma.

  • Per le segnalazioni effettuate tramite incontro di persona, l’incontro deve essere registrato, con il consenso del whistleblower, su dispositivi idonei alla conservazione e all’ascolto o trascritto (e confermato con la firma).

  • Per i gruppi aziendali, la funzione e il sito di whistleblowing possono essere condivisi se il numero di dipendenti di tutte le filiali non supera le 249 unità. Se una filiale ha più di 249 dipendenti, è necessario attivare una funzione di whistleblowing e un sito web separati.

Continuate a leggere il nostro blog per scoprire le ultime novità e il processo di recepimento della Direttiva UE sul Whistleblowing! Potete anche consultare la nostra pagina sulle leggi nazionali in materia di whistleblower per saperne di più.

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